IL METODO ALLEN CARR’S EASYWAY PUÒ AIUTARMI A SMETTERE DI SVAPARE?

Se sei un fumatore tradizionale potresti chiederti se le sigarette elettroniche o altri congegni HNB possano aiutarti a smettere. La Allen Carr’s è favorevole a qualunque metodo che veramente aiuti le persone a liberarsi dalla prigione della dipendenza e non vi è dubbio che alcuni abbiano smesso di fumare usando cerotti o gomme alla nicotina o sigarette elettroniche. Sia che queste persone siano ricorse a dispositivi simili alla sigaretta tradizionale oppure congegni come la sigaretta elettronica “tank” con liquidi alla nicotina forniti da uno delle migliaia di rivenditori di questi prodotti, è comunque nostra convinzione che la maggior parte di loro sia riuscita a smettere nonostante l’uso di tali dispositivi e non grazie ad essi.

Se sei un fumatore che sta pensando di fare un tentativo di smettere, la tua speranza probabilmente è di liberarti dalla tortura della dipendenza dalla nicotina e non semplicemente di smettere di fumare. Se non capisci la trappola tesa da questa sostanza c’è sempre il pericolo che magari, in futuro, tu possa provare una sigaretta elettronica o qualche altro dispositivo per pura curiosità. Se lo facessi finiresti di nuovo imprigionato.
Questa informazione è particolarmente importante visto che svapare e l’uso di altri dispositivi è continuamente menzionato dai media. Una delle più potenti ed influenti macchine da marketing del pianeta sta nuovamente incrementando le sue attività. E qual è il bersaglio? Tu e i tuoi figli. Allen Carr’s Easyway ti libererà, come ha già fatto con decine di milioni di persone prima di te, ma anche un solo tiro di sigaretta, sigaro, pipa, canna con tabacco, sigaretta elettronica o l’assunzione di nicotina tramite qualsivoglia dispositivo ti intrappolerà di nuovo. Il capire che occorre evitare completamente la nicotina ti permetterà non solo di essere libero ma di trovare incredibilmente facile smettere per sempre.

LA PROMOZIONE DELLO SVAPARE, DELLE SIGARETTE ELETTRONICHE E DEGLI ALTRI DISPOSITIVI “PARCHEGGERANNO” I FUMATORI NELLO SPAZIO NICOTINA PER IL RESTO DELLA LORO VITA?

I cosiddetti “sistemi sicuri per l’assunzione di nicotina” – come per es. le sigarette elettroniche – vennero inizialmente sostenuti da chi, nel settore medico e scientifico, si era reso conto, alla fine degli anni ‘90 e inizio anni 2000, che i programmi basati sulla TSN (terapia sostitutiva alla nicotina) stavano fallendo il loro obiettivo di ridurre in modo significativo la percentuale di fumatori. Ironia della sorte, tra alcuni dei sostenitori più agguerriti dell’uso della sigaretta elettronica comparivano proprio i responsabili dell’ideazione e messa in opera dei programmi a base TSN e delle politiche del passato.

Conclusero che il fallimento nel cercare di curare la dipendenza da nicotina somministrando nicotina, derivava dal fatto che chewing gum e cerotti alla nicotina non riuscivano a fornire quantità idonee di questa sostanza in tempi adeguati. La messa in atto di una strategia per la riduzione dei danni ai fumatori deriva quindi totalmente dal completo fallimento di queste persone nell’aiutare i tabagisti a smettere con i programmi TSN ed altri prodotti da loro stessi promossi e sostenuti per oltre vent’anni.
L’industria farmaceutica e quella del tabacco, insieme ad altre con ovvi interessi nel settore, si rallegrano alla prospettiva di una continua “strategia per la riduzione dei danni” per la semplice ragione che questa non richiede che si smetta l’uso della sostanza e potranno quindi seguitare a rifornire di nicotina chi ne dipende.
Molti trovarono attraente l’idea di usare dispositivi elettronici più sicuri per somministrare nicotina in un modo più pulito e meno dannoso poiché, se si fosse riusciti a convertire i fumatori tradizionali alle meno pericolose sigarette elettroniche, si sarebbero potute salvare milioni di vite.
Sfortunatamente, però, gran parte delle persone che hanno cercato di fare questa conversione hanno continuato a fumare anche le sigarette tradizionali con l’ovvia diminuzione, se non completa eliminazione, della “Riduzione della pericolosità”. Ed anche quei pochi che riescono a limitare l’uso alla sola sigaretta elettronica continueranno, insieme alle loro famiglie, a subire effetti negativi se resteranno dipendenti della nicotina.

I RAGAZZINI SONO ATTRATTI DALLO SVAPARE? SVAPARE LI PORTERÀ A FUMARE?

Quando venne inizialmente sviluppato il mercato delle sigarette elettroniche, i loro produttori assicurarono gli enti che si occupavano di salute e di disassuefazione che questi dispositivi erano per persone che già fumavano e che il loro posizionamento sul mercato e il messaggio che li avrebbe accompagnati sarebbe stato quello di strumenti per aiutare a smettere di fumare.

Ma non è stato così. Sino al 2014 non era in essere alcun controllo su chi poteva vendere o acquistare questi prodotti, cosa contenevano e come potevano venir pubblicizzati. Vi sono anzi state pubblicità televisive che mostravano atteggiamenti solitamente legati alle sigarette tradizionali, atteggiamenti che non si vedevano in tali spazi da decenni. Ovviamente i loro produttori usano tattiche indirizzate a tutti, non solo ai fumatori. I pubblicitari possono, ancora una volta, ricorrere ad immagini legate all’umorismo, al sesso e all’ampio campo dei desideri per vendere la dipendenza da nicotina.
Naturalmente tutto questo è indirizzato, con modalità dirette o indirette più o meno aggressive, ai giovani, come testimoniano le confezioni e i gusti. Le statistiche mostrano che un numero sempre maggiore di ragazzini vengono attratti da questi dispositivi ed iniziano ad usarli ad un’età inferiore a quella in cui si sarebbero avvicinati alla sigaretta tradizionale, e che oltre il 60 % di questi consumatori finirà con il fumare. Inutile dire che l’industria della nicotina ama tutto questo –  adescali da giovani e massimizzerai i guadagni pro capite –  e non si può che ritenere che i vari ministeri del tesoro dei vari governi vedano le cose allo stesso modo: tassare le dipendenze è molto lucrativo. Un certo numero di ragazzini ha sempre provato a fumare le sigarette, ma è ben diverso il modo in cui le sigarette elettroniche ed altri dispositivi stanno entrando nella nostra vita di tutti i giorni; si stanno creando nuovi passaggi verso il fumare e la dipendenza da nicotina.
Poiché i giovani possono acquistare liquidi e capsule a 0 nicotina possono anche dire che le loro e-cig non generano dipendenza. E chi può dire il contrario, soprattutto quando questi prodotti arrivano con il gusto di chewing-gum, melone, pop-corn, ciliegia, etc. A chi pensi siano indirizzati questi gusti? Ai tuoi figlioli.
Un po’ ovunque i ragazzi sperimentano questi dispositivi e non ci pensano due volte a passarseli in classe asserendo che “Non generano dipendenza” e “Hanno un buon sapore”. Ovviamente, non passa molto tempo prima che le capsule a zero nicotina vengano buttate e sostituite da quelle con nicotina.
Come se non fosse già abbastanza terribile generare una dipendenza da nicotina in individui di 12/13 anni, da tempo ammoniamo che questi dispositivi si riveleranno, per molti di questi ragazzi, trampolini di lancio verso il “vero fumare” e gli ultimi studi lo confermano.
È molto facile capire come i giovani vengano attirati. In primo luogo la sempre presente pressione dei compagni di far uso della “cosa vera”, ma ancora più determinante è il fatto che nessuna sigaretta elettronica o altro dispositivo permetterà di assumere nicotina in modo altrettanto efficace della sigaretta tradizionale. Tutti i tossicodipendenti, prima o poi, finiscono con il cercare il modo più veloce ed efficiente di assumere la propria droga, e questo vale anche per la nicotina. Ed ecco entrare in gioco le sigarette tradizionali e, tristemente, non possiamo che vedere un’altra generazione di giovani scivolare nella trappola.

IL GOVERNO VUOLE VERAMENTE CURARE LA DIPENDENZA DA NICOTINA?

L’ultima cosa che preoccupa il fumatore è la spesa che deve sostenere, ma vale la pena di soffermarci un minuto per valutare chi vince o perde nell’industria della nicotina.
Come rileva l’Istituto di analisi demoscopiche EURISPES, gli introiti annuali per l’erario provenienti da tabacco e dalla relativa IVA sono Euro 14 miliardi ca! Circa il 50% di questa cifra è spesa dalla sanità pubblica per patologie tabacco-correlate, senza contare il bilancio della mortalità e delle invalidità ad esso direttamente e indirettamente collegate. Restano comunque Euro 7 miliardi ca a disposizione dello Stato. Ciononostante i fumatori vengono redarguiti, trattati male e li si fa sentire come dei reietti da un sistema che, fondamentalmente, li considera un “Centro di profitto” usa e getta.

Gli introiti da tabacco sono destinati a salire. Poiché la dipendenza da nicotina tramite vari dispositivi è in aumento puoi star sicuro che, prima o poi, l’erario applicherà le stesse tasse a questi nuovi prodotti. C’è forse una fonte di guadagno più prevedibile e più affidabile del tossicodipendente?
Nella qualità di persona che dipende dalla nicotina ti devi chiedere: voglio veramente continuare ad essere la vittima di questo raggiro? Può veramente essere che i governi delle varie nazioni disincentivino la cura di questa dipendenza e siano invece felici di incoraggiarla?
Ha senso che, da un lato, aziende internazionali come Microsoft, Vodafone, IBM, Ford, Total, Esso, Pfizer e BMW, per nominarne solo alcune, si avvalgano regolarmente, per poter aiutare i loro dipendenti, dei servizi della Allen Carr’s Easyway per smettere di fumare e dall’altro il Ministero della Sanità non lo faccia?
Nel mondo aziendale si sa che un dipendente che fuma costerà al suo datore di lavoro circa Euro 4.500 all’anno in mancata produttività, maggior assenteismo per malattia, etc. Anche solo questo rende più che ragionevole avvalersi dei nostri servizi per quel che concerne il ritorno d’investimento per i clienti aziendali, senza parlare dei vantaggi di avere una forza lavoro più felice e più sana.
Inoltre, offriamo loro la stessa Garanzia di rimborso totale che offriamo ai nostri clienti privati: se il dipendente, pur avendo completato il programma, non riuscisse a smettere di fumare restituiamo quanto pagato.In poche parole: l’azienda può godere di un grosso risparmio aiutando la forza lavoro a smettere di fumare. Anche le Compagnie Assicurative per la salute, che pagano al loro assicurato la partecipazione ad un nostro programma, risparmiano cifre ragguardevoli quando si avvalgono del nostro servizio, ed il loro numero tra i nostri clienti è in continuo aumento. Il costo per i loro assicurati che smettono di fumare diminuisce in modo notevole – come diminuisce il premio che questi ultimi devono pagare, generando così una situazione in cui tutti ottengono un vantaggio.
Una persona che smette di dipendere dalla nicotina diviene un costo per il governo… ricorda quanto abbiamo detto all’inizio ma accade invece l’esatto opposto quando un dipendente o un assicurato si libera dalla sua dipendenza; il datore di lavoro e l’azienda Assicuratrice risparmiano.
Ti è chiara la dicotomia? Capisci perché i governi possano essere finanziariamente riluttanti ad aiutare i fumatori, o chi svapa o fa uso di altri dispositivi per consumare nicotina? E questo può magari far luce sul perché vari governi in varie parti del mondo hanno permesso alla sigaretta elettronica ed altri dispositivi di venir ampiamente ed elegantemente pubblicizzati sui cartelloni pubblicitari, alla TV, nei giornali, nelle riviste e persino nei video musicali.