Il diritto di fumare si arresta di fronte alla libertà di chi non vuole subire il fumo passivo

In risposta all’articolo di Michele Ainis sul venerdì di Repubblica del 7 febbraio 2020 contro “l’attivismo” del Sindaco di Milano riguardante l’estensione dei divieti del fumo

“Vorrei ricordare che le circa 80.000 mila morti annue dovute al fumo sono accompagnate da una quota intorno al 5-10% dovuta al fumo passivo

Il diritto alla libertà di fumare si arresta di fronte alla libertà di chi non vuole subire il fumo passivo. L’attenzione al fumo non deve essere diminuita dalla disattenzione all’alcol – circa 20.000 morti l’anno -che certamente produce effetti nocivi a sé e agli altri. Il mantenere la propria salute non è solo un dovere verso se stessi, ma anche verso la sostenibilità del Servizio Sanitario Nazionale, uno straordinario strumento di salute per tutti.

Ogni malattia che potrebbe essere evitata è una sottrazione di risorse ad un bene comune. “

La lettera, che condividiamo appieno e che vogliamo riproporre, è a firma del Dr. Silvio Garattini Presidente Istituto Ricerche Farmacologiche Mario Negri IRCCS

P.S. E non dimentichiamo che: riducendo il numero di fumatori si alleggerisce il da fare dei medici e degli infermieri che in questo periodo sono in prima linea per salvare vite.

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