I “BIG” del tabacco sovvenzionano segretamente campagne pro svapo. Un’indagine inglese lo svela

da The Times del 14.12.2023 – Indagine di Bill Kenber, Giornalista investigativo senior: Svelato come i “Giganti” del tabacco stiano segretamente sovvenzionando campagne a favore dello svapo.

Una indagine ha scoperto come le multinazionali abbiano collegamenti con medici, scienziati o attivisti che promuovono le sigarette elettroniche.

Una indagine di The Times ha rivelato che le aziende del tabacco hanno finanziato documenti scientifici che sminuiscono i rischi che i ragazzini corrono svapando. Il tutto fa parte di una campagna segreta per aumentare le vendite delle e-cig, nel tentativo di bloccare la sanità pubblica dal prendere misure per proteggere i giovani.

Medici, scienziati e gruppi di attivisti “indipendenti”, fondati o collegati alle multinazionali del tabacco che vendono sigarette elettroniche, sono stati in prima linea nel  far sì che la Gran Bretagna mantenesse il suo approccio liberale e non seguisse altre nazioni intenzionate a imporre divieti, tasse e restrizioni dei gusti per questi prodotti.

La Gran Bretagna si sta confrontando con una epidemia di giovani che svapano: più di uno su cinque sotto i 18 anni ha provato la sigaretta elettronica; ciò ha portato ad un incremento del 30% in più in un anno. Lo scorso ottobre, una dodicenne ha esortato i suoi coetanei a non iniziare a svapare: pur essendo asmatica aveva svapato in modo accanito e, colpita da un collasso polmonare, era finita in coma per 4 giorni.

Il Governo sta vagliando varie proposte per affrontare questo  aumento di giovani che svapano, prendendo in considerazione una potenziale restrizione delle vendite dei dispositivi usa e getta, un aumento della tassazione e l’obbligo di tenere questa merce non in vista, come del resto accade per le sigarette.

L’indagine rivela:

– Le Multinazionali hanno sovvenzionato ricerche che mettessero in dubbio i rischi dello svapare per i giovani. I relativi documenti sono poi stati citati da gruppi di sostegno –   finanziati dall’industria del tabacco –  come evidenza in risposta alle consultazioni governative.

– Centinaia di medici britannici hanno partecipato a sessioni di training a favore dello svapo “per smettere di fumare”, sessioni gestite da un dottore del NHS (Sistema Sanitario Nazionale) che ha preso milioni di sterline come finanziamento dalla Philip Morris International.

– Uno dei giganti di questa industria, la British American Tobacco (BAT),  ha aiutato a gestire campagne di “sostenitori di base” che si presentavano come la voce di comuni svapatori , nel tentativo di influenzare le scelte politiche governative, tutto questo in evidente violazione della regolamentazione globale riguardo il lobbying del tabacco.

L’alleanza Mondiale degli svapatori ha guidato un “bus dello svapo” per l’Europa in favore di politiche pro svapo.

Sotto il logo di un pugno alzato che, a mo’ di sfida, tiene una sigaretta elettronica, il WVA (Alleanza  Mondiale Svapatori) si presenta come una organizzazione di base che lotta per i diritti degli svaparori comuni.

L’Organizzazione ha viaggiato per l’Europa con un “bus dello svapo”, distribuendo merce di marca e omaggi che includono cappelli, tazze, ombrelli e spronando le persone a scrivere ai loro Parlamentari perché vengano attuate politiche a favore dello svapo e, contemporaneamente, facendo essi stessi dei tentativi per influenzare i vari governi.

A seguito di una consultazione del Governo britannico per affrontare lo svapare tra i giovani, il WVA ha proclamato la sua opposizione alla proposta di limitare i gusti e vietare i dispositivi usa e getta, in risposta alla insinuazione che le sigarette elettroniche  danneggino la salute dei giovani.

La relazione di 7 pagine da loro presentata cita evidenze scientifiche, compreso un documento che attesta che, nella maggior parte dei casi, l’uso di questi dispositivi tra i giovani “è raro e che è quindi improbabile che possa aumentare i rischi di conseguenze negative per la salute”, mentre un altro documento conclude asserendo che “non è ancora stato dimostrato che l’effetto di questi dispositivi sia quello di diventare  un vero passaggio, un “trampolino di lancio” per irretire i giovani”.

Comunque, la WVA, mentre si presenta come la voce di attivisti comuni, asserendo che è intenta ad “amplificare le istanze degli svapatori del mondo ed a permettere loro di fare la differenza nelle loro comunità”, è,  in realtà, segretamente finanziata dalle grandi Multinazionali del tabacco, compresa la BAT (British American Tobacco).

Emerge, dall’indagine del Times, che la WVA è una delle varie strutture operative nel Regno Unito che hanno sfruttato il dialogo sulla salute pubblica promuovendo una agenda a favore dello svapare.

Questo tipo di organismi legati all’industria del tabacco hanno passato anni sminuendo i rischi per i giovani derivanti dall’uso di questi dispositivi e sfidando le restrizioni pubblicitarie, i divieti di alcuni gusti e l’aumento dei prezzi – misure indirizzate a togliere dalle mani dei ragazzini questi prodotti.

Questi sforzi sembrano aggirare le forti restrizioni atte a limitare i tentativi dell’Industria del Tabacco di influenzare le politiche di salute pubblica e incrementare, così ,le vendite di sigarette-elettroniche divenute una rilevante fonte di nuovi clienti e guadagni per queste  multinazionali.

COME FUNZIONA LA SIGARETTA ELETTRONICA

LED – si illumina mentre chi svapa inala

BATTERIA

PULSANTE Per accensione/spegnimento e altre funzioni

ATOMIZZATORE

ELEMENTI RISCALDANTI –  Il liquido viene vaporizzato in modo da far arrivare una dose di nicotina direttamente ai polmoni quando chi svapa inala

TANICA/CAVITA’ immagazzina nicotina in una soluzione chimica composta da glicole propilenico o glicerina e acqua

Scienziati, dottori e attivisti legati all’industria del tabacco hanno condotto sessioni formative per medici britannici, scritto documenti scientifici con risultati favorevoli a questi prodotti, elaborato materiale educativo usato da organizzazioni sanitarie ed hanno partecipato a consultazioni politiche.

Il documento stilato dalla WVA riguardo lo svapare tra i giovani era stato finanziato da un altro gigante del tabacco, Philip Morris International, ed il suo autore è Peter Lee, da lungo tempo consulente di queste multinazionali.

Per decenni queste ultime hanno cercato di nascondere gli effetti dannosi delle sigarette tradizionali.

Lo fecero usando quello che venne poi conosciuto come “Playbook della industria del tabacco” (Programma di azioni predefinite), una strategia studiata per finanziare ricerche scientifiche, contrapposte a quelle ufficiali, con lo scopo di mettere in dubbio l’assenso scientifico, investire enormi risorse per operazioni di lobby e intimorire i Governi,  usando “Gruppi in prima linea” di sostenitori per camuffare il messaggio dell’industria facendolo passare come attivismo di base.

In passato, le pubblicità del tabacco hanno usato i medici per promuovere i loro prodotti.

La conseguenza di questo inganno fu un Trattato Globale, di rilevanza fondamentale, che entrò in vigore nel 2005, Trattato che vieta all’Industria del Tabacco di influire su quel che riguarda la salute pubblica facendo entrare in vigore maggiori restrizioni sia sulla sua interazione con i Governi e i loro esponenti sia sul suo coinvolgimento in attività, inerenti la salute, volte al cercare di educare il pubblico.

Due decenni dopo, di fronte al declino mondiale del fumo tradizione, le grandi multinazionali hanno investito pesantemente nelle sigarette elettroniche e altri prodotti alternativi alla nicotina, compresa la tecnologia HNB (Heat not burn – scalda ma non brucia) e le bustine alla nicotina. Nel loro tentativo di attrarre nuovi clienti per questi prodotti , hanno cercato di influenzare le abitudini del pubblico finanziando e sviluppando legami con gruppi terzi, scienziati e medici indipendenti.

Contemporaneamente,  hanno adottato un linguaggio per la salute pubblica con espressioni, quali “Riduzione del danno”, che inducono a ritenere che comportamenti rischiosi abbiano un impatto di minor rilievo per le persone che non riescono a smettere di fumare, linguaggio che usano nell’intento di ribaltare le restrizioni imposte dal Trattato Globale sul controllo del tabacco.

All’Ospedale di Sandwewll  si trova un negozio di prodotti per lo svapo con l’evidente  scopo di invitare le persone a passare dalle sigarette tradizionali a questi prodotti.

Le Aziende del tabacco si presentano come facenti parte della soluzione al  problema posto dal fumare, nella speranza che questo permetta loro di vedere riaprirsi le porte alla possibilità di influenzare le politiche di Governo, anche se continuano a produrre e vendere miliardi di sigarette tradizionali.

I sostenitori/promotori delle sigarette elettroniche si sono particolarmente focalizzati sul Regno Unito perché qui le autorità hanno adottato con entusiasmo politiche pro-svapo, considerando quest’ultimo come un mezzo efficace per far smettere  di fumare. Le cliniche di supporto alla disassuefazione al fumo regalano questi dispositivi che vengono venduti anche in negozi posti all’interno degli ospedali.

Al contrario, altre nazioni hanno bandito gusti e aromi oppure hanno stabilito che questi dispositivi possano essere ottenuti solo su presentazione di ricetta.

L’OMS si è opposta al loro uso asserendo che sono “senz’altro dannosi” e che non è stato provato aiutino a smettere di fumare le sigarette tradizionali.

L’approccio adottato dal Regno Unito è stato criticato da alcuni esperti della Sanità pubblica che hanno argomentato sul fatto che un simile approccio minimizzi il rischio per i non-fumatori, compresi i giovani, di iniziare a far uso di questi dispositivi diventando, di conseguenza, dipendenti dalla nicotina. Sempre gli esperti hanno anche ammonito riguardo i possibili danni dello svapare sui polmoni, il sistema cardiovascolare e altre conseguenze per la salute, al momento sconosciute.

SCIENZA FINANZIATA DALL’INDUSTRIA

I produttori di sigarette hanno sovvenzionato dozzine di documenti scientifici sui potenziali benefici del far uso delle sigarette elettroniche e sui loro possibili effetti sulla salute. Tra questi, ve ne sono molti che sfidano le conclusioni raggiunte da ricercatori indipendenti su argomenti controversi, tra cui il fatto che i giovani che svapano possano avere maggiori probabilità di passare al fumare, aspetto definito con il termine “Gateway effect” – passaggio, “trampolino di lancio”.

Peter Lee, un anziano specialista britannico che vive nel Surrey, ha lavorato per decenni con le Compagnie del Tabacco ed ha, in passato, stilato documenti che mettono in dubbio il collegamento tra fumo passivo e serie patologie.

La sua relazione del 2019, scritta con due dipendenti della Philip Morris e finanziata dalla stessa società, arrivò alla conclusione che il “Gateway effect”, il “passaggio” non era stato provato, aggiungendo che, anche se lo fosse stato, avrebbe avuto solo un impatto limitato sulla prevalenza del fumare e che quindi “il rendere disponibili le sigarette elettroniche si sarebbe dimostrato, comunque, di beneficio  per la salute della popolazione in generale”.

Studi effettuati nel 2020 dalla Professoressa Emily Banks della Università Nazionale Australiana “hanno trovato chiare evidenze che non fumatori che fanno uso di sigarette elettroniche hanno il 30 % in più di probabilità di passare al fumo tradizionale rispetto ai coetanei che non svapano”. La sua equipe afferma che “quanto da noi rilevato conferma le preoccupazioni che le sigarette elettroniche siano un “passaggio” al fumare tradizionale, soprattutto per i giovani”.

IN FUMO

L’uso di sigarette elettroniche tra i giovani

Oltre ad essere citato dalla WVA, il documento del Dr. Lee è apparso in altri dossier presentati alla Commissione Europea e al Comitato di Sanità pubblica Irlandese da entusiasti sostenitori dello svapo.

Poiché il documento aveva come co- autori dei dipendenti della PM, Lee ha affermato che l’azienda aveva letto lo studio e offerto commenti prima che venisse pubblicato aggiungendo, però,  che ”se avesse voluto effettuare dei cambiamenti al documento che le informazioni raccolte non avessero dimostrato, si sarebbe probabilmente ritirato dalla posizione di autore”. “Controbatto ogni argomento su basi scientifiche“ ha aggiunto “Considero la mia vita come una possibilità di risolvere i problemi, voglio arrivare alla risposta corretta del problema”.

La Philip Morris, che ha sovvenzionato il lavoro del Dr. Lee, ha asserito che “vi sono sempre più numerose ricerche indipendenti e non finanziate che arrivano a conclusioni diverse da quelle raggiunte dalla Dr.ssa Emily Banks”.

Ian Fearon, un altro medico britannico, ha contestato il presunto effetto “Gateway/Passaggio” in un documento finanziato da un’altra azienda del tabacco – Imperial Brand – che vende il dispositivo MyBlu. L’articolo di Fearon, apparso quest’anno sul giornale “Drug Testing and Analysis”, argomenta che “vi sono pochissime evidenze che indichino l’esistenza dell’effetto “gateway” per chi non abbia mai fumato ma usi MyBlu che porti, questi ultimi, a diventare fumatori tradizionali”. L’Imperial Brand ha aggiunto di non aver avuto “alcuna influenza sulle ricerche da noi  commissionate a terzi”.

Un ‘ampia analisi del settore, condotta da Charlotta Pisinger dell’Università di Copenhagen nel 2019, ha trovato che studi sullo svapare i cui autori avevano un conflitto di interesse “sono fortemente associati a risultati favorevoli alle Industrie del Tabacco” asserendo che” le sigarette elettroniche sono innocue”.

Il Dr. Lee è l’autore di vari documenti finanziati da questa industria; tra questi un’analisi per la Philip Morris, del 2022, di un ampio sondaggio sul tabacco svolto dal Governo statunitense che arrivava alla conclusione che la sigaretta elettronica è di aiuto ai fumatori per smettere di fumare.

Molte riviste scientifiche vietano articoli che abbiano legami con l’industria del tabacco, quindi, il documento del 2022 di Lee venne pubblicato su una rivista on-line chiamata Ricerca F1000 che permette a fruitori paganti di postare articoli e poi sottoporli a revisione tra pari dopo la pubblicazione. Due delle persone che hanno, in questo modo, effettuato la revisione tra pari dell’articolo di Lee, approvandolo, lavorano come consulenti di una industria di sigarette elettroniche.

LE CONNESSIONI

Anche quando vengono pubblicati su riviste meno prestigiose, gli articoli finanziati da queste industrie possono avere comunque un impatto significativo.

 Sarah Cooney, ex alto-dirigente della British American Tobacco, si vanta – sul suo CV on line – di come, quando lavorava per la BAT, ” fosse riuscita a far passare un articolo di grande impatto a favore delle sigarette elettroniche dalla fase antecedente la presentazione alla completa accettazione su una delle più importanti riviste mondiali di tossicologia”:

La Cooney aggiunge: “Questo articolo è poi stato citato da altri (oltre) 200 volte, e il testo completo è stato scaricato più di 30.000 volte”. Il documento dei dipendenti della BAT menziona test fatti sulla tossicità dell’aerosol emesso dalle sigarette elettroniche e lo confronta favorevolmente con il fumo da sigaretta.

GRUPPI DI ATTIVISTI

Oltre a finanziare ricerche scientifiche che sottolineano i benefici delle sigarette elettroniche e che sono stati usati per placare le preoccupazioni riguardanti il loro uso, l’industria del tabacco ha sviluppato legami con gruppi di sostenitori “indipendenti” che hanno respinto gli sforzi di limitare lo svapo, sforzi atti a proteggere i bambini.

Questi gruppi hanno fatto pubblicità sui social media proponendosi come sostenitori di base e facendo azioni di lobby presso il governo, opponendosi a piani per mettere in atto regolamenti più severi, asserendo che il problema riguardo ai giovani è sopravvalutato.

L’Alleanza Mondiale Svapatori (WVA) è stata fondata negli USA nel 2020 da CCC (Consumer Choice Center – Centro Scelta del Consumatore) un gruppo di patrocinio collegato alla Organizzazione Libertaria fondata dai fratelli Koch, industriali.

La CCC è stata fondata da alcune delle maggiori compagnie del tabacco mondiali compresa la British American Tobacco e la Philip Morris.

Il coinvolgimento della BAT con WVA è antecedente, con  aggiornamenti regolari sull’andamento delle campagne inviati da quest’ultima ai direttori esecutivi della BAT.

Una fonte a conoscenza delle campagne della WVA ha detto a “The Times” che dipendenti di alto livello di Red Flag, una Azienda irlandese di Pubbliche Relazioni impegnata  a lavorare in questo ambito, presentavano le loro relazioni al responsabile mondiale delle campagne BAT , Marcin Wiktorwitcz, ed ad altri manager per aggiornarli sull’andamento delle campagne stesse “cercando di quantificare il loro impatto sui legislatori dell’Unione Europea”.

Aggiungevano che le aziende produttrici di sigarette lo consideravano “una modalità di propaganda” che usavano poiché“ nessuno è disposto ad ascoltare le Aziende del tabacco” quando argomentano contro una normativa per prodotti da loro venduti”.

In precedenza si era anche detto che  la BAT era coinvolta nell’”orchestrare, monitorare e finanziare” pubblicità sui social media, pubblicate dalla WBVA.

Secondo quanto riferito, i dipendenti della WVA, durante le tournée di propaganda, portavano con sé diversi tipi di cancelleria per preparare lettere che poi chiedevano ai visitatori di scrivere, con l’intento di far pressione sui governi, opponendosi  a norme più stringenti; tutto questo, con l’intento di sembrare più “individui” invece che parte di una organizzata campagna di PR.

Red Flag ha affermato che non era vero che qualcuno gestisse il loro lavoro per WVA, che terminò nel 2021, mentre WVA ha insistito nell’asserire che “abbiamo  mantenuto il pieno controllo sul nostro lavoro e i nostri messaggi”.

La BAT ha detto che “s’interfaccia  e sostiene regolarmente organizzazioni” che contribuiscono a discussioni rilevanti, ma che queste organizzazioni “non sono rappresentative delle opinioni della BAT o delle sue posizioni”. Il CCC ha detto che esisteva un “muraglia cinese tra la raccolta fondi e le decisioni editoriali” e che ha pubblicamente riconosciuto il supporto che arrivava dalle multinazionali del tabacco, compresa la BAT.

Anche se ha la sua sede negli USA, la WVA investe notevoli risorse nel fare operazioni di lobby in Gran Bretagna ed in Europa. Ovviamente il Regno Unito è un punto focale visto che, a livello mondiale, ha adottato una delle politiche più favorevoli allo svapo e il direttore della WVA ha partecipato nel 2023 alla conferenza annuale del Partito Conservatore a Manchester per fare lobby contro il programma di bandire i dispositivi usa e getta.

La WVA afferma di agire in totale autonomia, di essere “un movimento guidato dai consumatori” a favore dei diritti di chi svapa e che ha il totale controllo su quel che fa e sui messaggi che dà.

L’INFLUENZA SU WESTMINSTER

Un altro ente importante è la Foundation for a Smoke Free World (FSFW – Fondazione per un mondo libero dal fumo) che ha come missione dichiarata quella di sostenere ricerche atte a porre fine al fumo e spingere verso l’implementazione di politiche per la limitazione del danno.

Anche se si definisce un’organizzazione indipendente, FSFW venne fondata nel 2017 dalla Philip Morris ed è stata supportata dal gigante del tabacco per ben $400.000.000 – una connessione che ha visto molti accademici, che hanno considerato i fondi ottenuti dalla fondazione come finanziamenti dell’industria del tabacco, rifiutarsi di collaborare.

La fondazione, pur asserendo che Philip Morris fosse il suo solo finanziatore e che ciò non influenzava in alcun modo il suo operato, ha tagliato di recente  i suoi legami con l’Azienda dopo aver accettato un pagamento finale di $ 120.000.000 ed intende trovare donatori che non abbiano a che fare con questo tipo di industria; inoltre vuole cambiare il suo nome.

La FSFW ha elargito milioni ogni anno in sovvenzioni ed ha dato oltre £5.600.000 e promesso altri £ 4.500.000 a K.A.C (Conoscenza -Azione-Cambiamento), una società fondata dal professore inglese Gerry Stimson.

La K.A.C., che ha dichiarato di essere soddisfatta del fatto che la fondazione fosse indipendente dalla Philip Morris e che questa non interferisse con il suo lavoro, organizza l’annuale Riunione Globale sulla Nicotina che ha visto, negli anni, la partecipazione di conferenzieri dell’industria del tabacco e accademici, promotori e esperti di salute pubblica. Essa gestisce anche un progetto che pubblica documenti informativi sugli sviluppi nel campo della riduzione dei danni da tabacco nel mondo. Stimson afferma che KAC non opera a favore degli interessi commerciali dell’Industria del tabacco ed è spesso critico nei loro confronti.

Stimson è stato anche il primo presidente di un gruppo britannico di sostenitori, NNA (Nuova Alleanza Nicotina) che è a favore della causa del “ridurre i danni da fumo di sigaretta senza per forza rinunciare all’uso della nicotina”.

La NNA, nata del 2014, non accetta donazioni da società del tabacco o produttori di dispositivi ma, per un certo periodo, è stata legata alla Philip Morris tramite la KAC, che ha fatto l’iscrizione del suo sito web.

Stimson ed un altro direttore della KAC sono rimasti amministratori della NNA sino al 2019, due anni dopo che la KAC aveva iniziato a ricevere milioni in contributi dalla FSFW. La NNA è stata anche socio, per vari anni, di una rete di organizzazioni di consumatori di nicotina, anche nel periodo in cui l’ente era finanziato dalla FSFW.

Durante quel periodo, la NNA collaborò con un ente di beneficenza per  sconfiggere il cancro, producendo materiale educativo per fumatori, materiale che li invitava a passare alle sigarette elettroniche, li incoraggiava a provare gusti diversi, quantità maggiori di nicotina e avere un secondo dispositivo, nel caso il primo smettesse di funzionare.

La NNA continua ad divulgare i punti chiave dell’industria del tabacco e menziona, nelle sue dichiarazioni riguardanti lo svapare,  studi fatti da scienziati sponsorizzati da tali industrie. Sollevando controversie, ha anche asserito che il Trattato della OMS dovrebbe essere cambiato per permettere alla multinazionali del tabacco di collaborare con i Governi e le autorità locali per quel che riguarda iniziative inerenti lo svapo.

Ha, inoltre, asserito di essere spinto “solo dal puro interesse del consumatore” e che si considerava “il braccio del consumatore nella propensione della sanità pubblica verso un maggior benessere di tutti coloro che fanno uso di nicotina e che cercano una alternativa migliore del fumare”.

L’Alleanza Mondiale Svapatori chiedeva al pubblico di scrivere ai loro Parlamentari esternando posizioni a favore delle sigarette elettroniche

All’inizio del 2023, la NNA ha argomentato, in risposta ad una consultazione, che il governo “dovrebbe stare molto attento a non reagire in modo eccessivo allo svapare sperimentale dei giovani o ai rari casi di uso regolare” descrivendo lo svapo giovanile come “panico morale” che rischia di “deviare politiche sensate”.

Nel suo documento presentato nel Giugno 2023 parla di “Teoria complottista solo perché vi sono una varietà di liquidi disponibili con diversi gusti, cosa che viene considerata come marketing rivolto ai bambini” e aggiunge che “l’argomento del danno ambientale causato da questi dispositivi è stato esagerato”.

Inoltre, sfida le evidenze dei danni causati dalla nicotina al cervello respingendo gli studi attuali perché effettuati su animali, aggiungendo che un divieto dei dispositivi usa e  getta “risulterebbe in una notevole eccessiva reazione alla esagerata percezione di danno per i giovani”.

Philip Morris ha detto che “è chiaro che l’opzione migliore è il non iniziare mai a fumare e per i tabagisti di smettere del tutto, ma la realtà è che molti non lo fanno” ed è quindi importante offrire modi meno dannosi di far uso di nicotina.

EDUCARE I MEDICI

Il Centre for Health Research and Education (CHRE – Centro per la Ricerca e l’Educazione per la Salute), si definisce una “società indipendente per soluzioni in ambito di assistenza sanitaria” focalizzata sulla riduzione del danno da tabacco e che combatte l’obesità infantile.

E’ stata fondata da Sudhanshu e Pooja Patwardhan, marito e moglie medici che vivono in un ricco sobborgo dello Hampshire.

Pooja è un medico di base che lavora nell’ambito della Sanità Pubblica mentre Sudhanshu ha, in passato, lavorato per 15 anni per la B.A.T.  e la sua derivata  Nicoventures,  produttrice di sigarette elettroniche, dove, tra le sue mansioni, vi era quella di creare un “ecosistema di KOL (chiave  di opinion leader) per facilitare lo smettere di fumare e servire la sanità pubblica”.

Da quando ha fondato il CHRE, la coppia ha gestito corsi per smettere di fumare rivolti ai  medici, è intervenuta  come relatore a conferenze per industrie ed ha prodotto materiale per i medici con indicazioni sull’uso delle terapie sostitutive alla nicotina e le sigarette elettroniche per fumatori che vogliono smettere.

Sudhanshu ha parlato, in varie conferenze, su quel che considera i benefici della nicotina riguardo alla gestione delle variazioni di umore, e della missione della CHRE di offrire strumenti ai professionisti in ambito sanitario perché possano aiutare i loro pazienti “ad effettuare scelte informate su alternative sicure per far uso di  nicotina”. La CHRE ripete regolarmente che “non ha ricevuto alcun finanziamento da industrie del tabacco, industrie farmaceutiche o che producano sigarette elettroniche”:

In realtà, The Times può affermare che CHRE ha ricevuto, da Marzo 2019, oltre £6.400.000 in contributi dalla Philip Morris, tramite FSFW, per progetti sia in Gran Bretagna sia in India. La CHRE afferma di essere sicura del fatto che la FSFW fosse indipendente dalla Philip Morris e che, quindi, la sua dichiarazione sul non aver mai accettato finanziamenti dall’Industria del tabacco non sia ingannevole, aggiungendo che la Fondazione non ha alcuna influenza sul lavoro della CHRE.

Pooja, che continua a lavorare come medico di base per il Sistema Sanitario Inglese e che sottolinea la sua esperienza quando tiene seminari di formazione, ha fatto  – secondo un post scritto dal marito su un social media ora cancellato – lezioni a centinaia di medici. In un messaggio su un blog ha descritto il suo lavoro  come “un migliorare la competenza dei medici di base e altro personale clinico in merito alla disassuefazione dal fumo”.

Un evento, tenuto per i medici di base nella zona di Southampton nel febbraio del 2019, era stato pubblicizzato come “Sessione per la disassuefazione da fumo, Sigarette elettroniche e svapare con la Dr.ssa Pooja Patwardhan” e comprendeva pranzo gratuito offerto da una casa farmaceutica.

Altri seminari hanno incluso lezioni a medici tirocinanti all’Università di Bornemouth e un “corso di aggiornamento per Medici di base” nel settembre del 2019 a Salisbury.

Pooja afferma che i medici sono molto sensibili ai suoi messaggi – che incoraggiano l’uso di prodotti coadiuvanti la disassuefazione – perché vengono da una collega e, in un suo scritto del 2020, si legge “ Ho notato che quando una informazione accurata arriva loro, in modo pratico e amichevole, da un altro medico, sono molto ricettivi e disponibili ad aiutare i loro pazienti a smettere di fumare e  a gestire le loro smanie ricorrendo al principio della limitazione del danno.”

Ha incoraggiato i medici ad inviare, spontaneamente, informazioni ai loro pazienti sulle varie opzioni per la disassuefazione. Durante la pandemia da Coronavirus, ha scritto un articolo in cui sollecitava gli ambulatori dei Medici di Base di mandare dei messaggi di testo o telefonare ai loro pazienti fumatori o ex-fumatori con informazioni per evitare una ricaduta. Detti consigli comprendevano l’uso delle sigarette elettroniche o altri “dispositivi per smettere” alla nicotina con il fine di combattere il desiderio di fumare e, se necessario, aumentando le dosi di nicotina. Nell’articolo non vi era menzione di finanziamenti da FSFW al CHRE.

Un articolo, sullo stesso argomento, per la Royal Society di Salute Pubblica comprendeva una infografica prodotta dalla CHRE sui “sistemi per smettere di fumare” che comprendeva la sigaretta elettronica.

Parte di questo lavoro di Pooja includeva la sua partecipazione ad una serie di interventi sui media, incluse interviste su stazioni radio locali, comprese quelle della BBC nel Lancashire e Suffolk nel Giugno del 2020, per discutere un sondaggio effettuato dalla FSFW, finanziata dalla Philip Morris.

Presentata, in queste occasioni,  come “Medico di Base e Manager della CHRE”, Pooja non ha mai fatto cenno ai legami con la Philip Morris mentre menzionava l’aumento della percentuale di fumatori durante la pandemia e incoraggiava gli ascoltatori a smettere, includendo l’uso delle sigarette elettroniche o altri prodotti “più sicuri per far uso di nicotina”, compresi i cerotti e le gomme.

In una dichiarazione, Pooja ha affermato che CHRE offriva consigli su tutti i prodotti per smettere di fumare, non solo le sigarette elettroniche, e che questo era in accordo con le “raccomandazioni degli Organismi della Sanità pubblica britannica”. Ha inoltre aggiunto di aver sempre riscontrato notevole interesse durante le sue lezioni.

RICHIESTE DI CAMBIAMENTO

Dr Vinayak Prasad, Capo dell’Unità contro il Tabacco della OMS ha detto “L’Industria del Tabacco sta continuamente usando “gruppi in prima linea” e alleati per cambiare la percezione dei loro mortali prodotti e influire sulle politiche sanitarie”.

L’OMS ha lanciato una nuova campagna dal nome “Basta con le bugie” per evidenziare i tentativi delle aziende del tabacco di influire sulle Politiche Sanitarie, contravvenendo al Trattato Globale per il controllo del tabacco. Nuove ricerche a livello mondiale, indette dall’OMS, hanno dimostrato che sono i ragazzini tra i 13 e i 15 anni a provare, più degli adulti, lo svapo.

Mark Hurley, un portavoce per la campagna “Bambini liberi dal fumo” ha affermato che le “Multinazionali del tabacco come British American Tobacco e Philip Morris hanno alle spalle una lunga storia di finanziamenti a “gruppi in prima linea” perché manipolino il pubblico con lo scopo di  allargare i loro interessi commerciali a discapito della salute pubblica. Le società del tabacco hanno sovvenzionato “Ricerche” che sostengono che la scienza sta ancora lavorando sull’impatto del fumare sulla salute… è vergognoso che queste  aziende continuino a pensare di potersela cavare così.”

“Gruppi come Fondazione per un Mondo Libero dal Fumo , sovvenzionato dalla P.M. vengono usati per minare le leggi a salvaguardia della salute pubblica mondiale e per permettere all’Industria del Tabacco di infiltrare le politiche di Sanità pubblica. Ben lungi dall’essere parte della soluzione, le compagnie del tabacco come BAT e PM sono le principali cause dell’epidemia globale causata dal tabacco, epidemia che uccide milioni di persone ogni anno – punto. Se una organizzazione o una ricerca viene finanziata da un’azienda del tabacco si può essere certi di una sola cosa: l’intento è quello di aumentare i guadagni di questa industria mortale.”

Dr. Raouf Alebshehy, Direttore Editoriale di “Tattiche del Tabacco” dell’Università di Bath ha detto :”Questi eventi sono gli ultimi esempi della lunga storia di questa Industria di avvalersi di terzi e ‘Gruppi in prima linea’, di finanziare e pubblicare le proprie ricerche e di cercare di manipolare la scienza.”

Ha poi aggiunto che “Queste tattiche, palesemente, contravvengono il Trattato per il controllo del tabacco che chiaramente fa richiesta ai Governi di proteggere la Sanità Pubblica dagli interessi di questa Industria”.

Deborah Arnott, Amministratrice Delegata dell’Ente di beneficienza contro il fumo ASH (Action on Smoking and Health) ha detto “le attività esposte da The Times sono il manuale dei tentativi delle compagnie del tabacco di influenzare la politica ma hanno fallito in passato e falliranno ancora”.

Sheila Duffy, amministratrice Delegata di ASH in Scozia, ha affermato “Le campagne astroturf (erba artificiale – intesa come false impressioni positive di contenuti pubblicati in rete), difficili da notare, sono sempre più usate dall’industria del tabacco e dai suoi alleati per creare ed ampliare una falsa percezione delle opinioni della base come contrarie alle proposte di maggiori misure a tutela della salute.

“I finanziamenti di queste industrie per le campagne crea un notevole sbilanciamento nel numero di risposte ottenute dalle consultazioni del governo, consultazioni fatte per arrivare alle reali voci della comunità e per soddisfare preoccupazioni di chi tutela la salute riguardo l’impatto generato sul pubblico dai prodotti dannosi e tossicomanigeni di queste aziende”.  Ha poi aggiunto che queste campagne possono “con lo scopo di proteggere i profitti di queste dannose multinazionali, alterare i dibattiti sulla sanità pubblica e ritardare o addirittura interrompere le normative.”

Wes Streeting, Segretario Ombra laburista per la Sanità, ha detto “Dopo aver rovinato innumerevoli vite tramite il fumo, le Multinazionali del tabacco stanno ora cercando di usare le stesse tattiche per adescare e rendere dipendenti dalla nicotina una nuova generazione di ragazzini tramite lo svapare”.  Ha inoltre richiesto al Primo Ministro Rishi Sunak di “iniziare ad agire in modo fermo per proteggere la salute dei giovani”.

Mark Hurley, portavoce della Campagna “Bambini liberi dal fumo” ha affermato “Le compagnie del tabacco come Philip Morris e BAT hanno da molto tempo finanziato “gruppi in prima linea” per manipolare l’opinione pubblica e promuovere i loro interessi a discapito della salute pubblica. Queste Società hanno finanziato “Ricerche” che non solo sostengono che la scienza non ha ancora le idee chiare sull’impatto del fumo sulla salute ma che sono giunte, negli anni, anche a risultati ridicoli. E’ vergognoso che, dopo anni di comportamenti di questo genere, possano pensare di potersela cavare.

Gruppi come la  FSFW – finanziata dalla Philip Morris – vengono usati nel mondo per minare leggi volte a tutelare la salute pubblica e permettere alle Aziende del Tabacco di insinuarsi nelle politiche di tutela della sanità pubblica. Queste Aziende sono ben lontane dall’essere la soluzione, anzi, Compagnie come la P.M. e la BAT sono la principale causa dell’epidemia mondiale che uccide milioni di persone ogni anno, e questo è quanto. Se una Organizzazione o uno studio è finanziato da queste industrie siate certi di una sola cosa: l’unico fine è quello di promuovere gli interessi di una Industria mortale.”

 

(L’indagine è stata tradotta in italiano da Francesca Cesati)