70° anniversario del legame tra fumo e cancro

Sono passati 70 anni da quando il Governo Britannico riconobbe che il fumo causa il cancro ai polmoni.

Una rassegna di ciò che è accaduto da allora e della attuale battaglia  contro il tabacco.

La  continua lotta contro il tabacco da una prospettiva di salute pubblica.

Un recente articolo del Guardian riporta un anniversario tetro con le riflessioni sui 70 anni da quando il governo britannico riconobbe, per la prima volta, la connessione tra fumo e cancro ai polmoni e Sir Richard Doll e Sir Austin Bradford Hill furono i pionieri della ricerca che dimostrò definitivamente questo legame.

Quel riconoscimento diede il via a sette decenni di iniziative di salute pubblica volte a contenere le percentuali dei fumatori, a ridurre i danni causati dalle sigarette e a lottare senza sosta contro le conseguenze pericolose del tabacco e della nicotina.

Sir Richard Peto, un pioniere del settore, ha paragonato l’impatto avuto dalla scoperta del collegamento tra  carcinoma polmonare e  fumo agli storici  miglioramenti delle strutture igienico-sanitarie del XIX secolo e ha sottolineato i notevoli passi avanti compiuti dalla salute pubblica grazie a queste conoscenze.

Il percorso, però, dalla scoperta iniziale all’implementazione di una  regolamentazione è stato lento e contestato. L’opposizione dell’industria del tabacco permane tuttora e ancora negli anni ’90 i fumatori si opponevano alle prove che evidenziavano il rapporto  tra fumare e cancro. In seguito, le azioni governative si sono gradualmente allineate alle evidenze mediche, a sostegno della salute del cittadino contro gli interessi del tabacco, rallentate solo dai lobbisti che agiscono per conto delle Multinazionali del Tabacco.

L’eredità letale del tabacco, che ogni anno causa 80.000 morti nel Regno Unito ( circa 100.000 in Italia) per malattie correlate, dimostra l’importanza di forti politiche per la salute pubblica: dopo tutto, un fumatore su due muore come conseguenza diretta del suo fumare.

I governi che si sono succeduti sono stati spesso colpevoli di un approccio lassista in questo ambito, preferendo spesso accordi volontari riguardo leggi più stringenti.

Le iniziative da parte della Sanità  si sono continuamente scontrate con le resistenze dell’Industria del Tabacco. Gli esempi sono infiniti; uno tra i più famosi  è la sfida legale lanciata dalla Phillip Morris contro Thames TV a metà degli anni Settanta. I dirigenti della Phillip Morris vennero  intervistati per un documentario televisivo intitolato “Morte nel Far West”, che aveva seguito cinque cowboys  “stile Marlboro Man”, che stavano morendo per malattie legate al fumo. Mescolate alle storie dei cowboys, il Thames TV aveva intervistato i dirigenti delle aziende produttrici di tabacco che non avevano gradito la cosa e che impedirono che il documentario venisse proiettato di nuovo. Queste tattiche di soffocamento sono un marchio di fabbrica di questa industria..

A livello internazionale, le azioni dell’industria della nicotina continuano a cercare di minare il consenso scientifico per proteggere i propri interessi.

Il fallimento della proposta di legge sul tabacco e i dispositivi elettronici sotto l’amministrazione di Rishi Sunak mostra le difficoltà che si incontrano nel realizzare qualsiasi legislazione. Tuttavia, la proposta gode di un sostegno trasversale, per cui si prevede che riemergerà in un  futuro governo e potrebbe rappresentare un altro momento chiave nella lotta contro i danni causati dal fumo,  mirando a rendere illegale la vendita di prodotti del tabacco a chiunque sia nato dopo il 2009 e introducendo controlli più severi su questi dispositivi.

Commento di Allen Carr’s Easyway

È importante riconoscere il significato di questo 70° anniversario. Gli sforzi di eroi come il professor Doll hanno richiesto decenni per dimostrare i danni causati dal fumare e oggi dobbiamo affrontare sfide simili per stabilire i veri pericoli posti dallo svapare.

Sia per il fumare sia per i dispositivi elettronici, continua la lotta contro le grandi Aziende della Nicotina che hanno ultilizzato il vecchio marketing del fumo degli anni ‘50 e ‘60, con grande efficacia, per far apparire i loro prodotti, altamente tossicomanigeni e dannosi,  come innocui, sani, sexy e attraenti.

Il graduale spostamento dell’atteggiamento dell’opinione pubblica e dei governi verso norme più severe in materia di fumo e svapo è un passo positivo verso  il salvaguardare le generazioni future dai danni del tabacco. E’,  però, anche importante aiutare coloro che sono attualmente dipendenti dai prodotti a base di nicotina e che desiderano smettere.

La  metodologia e l’ approccio da noi usati si concentrano sull’aiutare le persone a capire come sono diventate dipendenti e come possono liberarsi facilmente. Il nostro metodo, che non fa uso  di farmaci ed è  clinicamente testato, si integra perfettamente con i più ampi sforzi in ambito di salute pubblica.